Liberi di costruire

 

 
Giovedì 16 aprile 2015 ore 15.30 > 19.30
UNIVERSITÀ ROMA TRE, SALA NERVI
LARGO GIOVANNI BATTISTA MARZI 10, ROMA
 
 
 
È obbligatoria la registrazione online
 

Registrazione iscritti presso altri Ordini https://imateria.awn.it/custom/imateria/ (codice ARRM640)

 

Si avvisano gli architetti di presentarsi al desk della registrazione con la STAMPA CARTACEA in formato A4 del check-in/check-out, scaricabile al momento della prenotazione in piattaforma ai soli registrati confermati (controllare “i miei corsi” lo status della registrazione)

 

Incontro multidisciplinare aperto sulle tesi dell’omonimo libro
LIBERI DI COSTRUIRE
di Marco Romano edito da Bollati Boringhieri
curatore scientifico Antonio Pietro Latini direzione Gioacchino Morsello
ne discutono con l’autore
Paolo Colarossi e Giacomo Marramao

 

I miei colleghi architetti non hanno fatto in tempo a venire aggiornati sul tema dell’estetica della città, come cioè possiamo leggere la città come un’opera d’arte cogliendo nel suo aspetto visibile le intenzioni estetiche che la pervadono: è quando scrivo da vent’anni nei miei libri  e da vent’anni scrivo ritratti di città – proprio come un critico d’arte racconta un quadro – che poi accumulo nel mio sito, http://www.esteticadellacitta.it/ – che però ogni tanto resta incantato: e sarà su questo tema, la città come opera d’arte, che svilupperò la prima parte della mia lectio. Ma come dietro a un quadro intravediamo anche le  motivazioni sociali che hanno mosso i suoi committenti – e spesso non li condivideremmo pur ammirando il loro esito – così dietro alle intenzioni estetiche che possiamo riconoscere e apprezzare nelle città riconosciamo anche l’esito di processi sociali che appunto non condivideremmo: e poiché da mille anni il rapporto tra la civitas e l‘urbs, tra la città morale e la città materiale, sono rimasti i medesimi, sono anche rimasti i medesimi i conflitti sociali cui corrispondono le politiche cittadine. Così nella seconda parte questo incontro vorrebbe collocare i conflitti e le polemiche contemporanee – dal consumo di suolo alle norme edilizie – nel solco di una prospettiva storica ricorrente, cogliendo il loro significato più profondo.

Marco Romano

 

La città è stata fin dal Medioevo il luogo della socialità per eccellenza, iI contesto nel quale si sviluppano le dinamiche che determinano l’identità individuale, la dignità e i sentimenti dei «cittadini». La civitas europea ha trovato storicamente la sua manifestazione esteriore nell’urbs, la cornice quotidiana fatta di strade e case in cui le persone ambientano le proprie vite, in un confronto interpersonale che è la base stessa della libertà. Per secoli le città hanno visivamente «mostrato» le tensioni, i conflitti e le diverse istanze di chi le aveva abitate, lasciandole scolpite nella tessitura delle strade e nell’architettura delle abitazioni.

Nell’ultimo secolo ha invece preso il sopravvento il concetto di pianificazione, l’idea che fosse vantaggioso stabilire a priori in quali direzioni e con quali modalità una città dovesse svilupparsi, in vista di un fine considerato — dall’autorità — necessario al benessere della cittadinanza. Ma così facendo si è inevitabilmente sottratto al cittadino il diritto di esprimere la propria visione e di far parte e tutti gli effetti della società in cui vive.

Liberi di costruire è un libro «impegnato», denso di denuncia e di consapevolezza politica, nel quale l’autore reclama il diritto alla libertà.

«Ridurre i desideri degli uomini a diritti codificati nella dottrina della pianificazione, imposti da governi illuminati e pedagogici a cittadini riottosi e ignari del loro stesso bene, significa cancellare quello che li rende uomini: la diversità dei loro individuali progetti di vita»

ore 15.00 / SALUTI DI BENVENUTO
Mario Panizza Rettore dell’Università Roma Tre
Luca Montuori Dipartimento di Architettura
Gioacchino Morsello CTS Casa dell’Architettura

ore 15.45 / PRESENTAZIONE
Antonio Pietro Latini

ore 18.30 / DIBATTITO

 

 


In considerazione del numero limitato di posti disponibili e nel rispetto dei colleghi interessati in lista di attesa, Vi invitiamo ad effettuare eventuale disdetta quanto prima accedendo, attraverso l’area iscritti del sito dell’OAR, all’interno della piattaforma telematica del CNAPPC (nello spazio “i miei corsi”, cliccando sul titolo dell’evento e in seguito su “elimina iscrizione”).